Era da circa un mese che -recandomi in diversi supermercati per la solita spesa da "fuorisede"- avevo notato sugli scaffali una nuova bollicina. Non conoscendo il produttore, fui subito colpito dalla denominazione e, forse, in misura ancor maggiore, dal prezzo di vendita. Poco più di 10 € per un Franciacorta Brut. Forse questo nome non ti dice nulla, ti risuona quasi come una inutile sigla: se così fosse, ti rimando a questo articolo in cui parlo -in linea generale- delle migliori bollicine italiane. Nel caso non avessi voglia di approfondire, ti dico soltanto che la parola "Franciacorta" indica uno spumante italiano prodotto in una ben precisa zona (la Franciacorta, appunto) in Lombardia, con rigorosi e precisi metodi di produzione. (Piccola parentesi: se credi di essere far bella figura in un locale ordinando uno "spumante Franciacorta" sappi che stai sbagliando. La parola "Franciacorta" da sola indica già il prodotto. Esattamente come per lo Champagne).
Tornando al supermercato, bene ho deciso di acquistare il suddetto prodotto. Torno a casa con il Riva di Franciacorta Brut (in foto). Prodotto a Provaglio d'Iseo (BS) e sboccato il 20/10/2014 dopo circa 20 mesi di affinamento sui lieviti.
Un pò di pesce come aperitivo e... si stappa.
L'impatto olfattivo iniziale è buono, tanto da ricordarmi alcuni Franciacorta degustati in altre occasioni. Devo dire, però, che -a mio avviso- dopo pochi minuti la complessità iniziale comincia a diminuire d'intensità, pur rimandendo presente: personalmente, attribuisco notevole importanza al profumo di un metodo classico, e non potevo non notarlo.
Il colore è giallo paglierino, non carico, molto "trasparente" per intenderci, con deboli riflessi dorati. Il perlàge (bollicine) è decisamente fine e non molto persistente.
Assaggio con i primi sorsi: il sapore floreale, dichiarato dalla casa produttrice (Scheda Tecnica Riva di Franciacorta Brut) in effetti è molto intenso. Meno quello dei lieviti. Il che, accompagnato da una notevole e persistente effervescenza, si traduce in una certa acidità e secchezza nel gusto abbastanza prolungata. Caratteristica, probabilmente, dovuta alla giovane età del vino.
Probabilmente ti stai chiedendo cosa diamine vogliano dire le frasi qui sopra. Bene, anch'io fino a qualche tempo fa non ne conoscevo il significato. Poi, complice un'improvvisa passione per le bollicine, un pò di degustazioni homemade e qualche evento in giro per l'Italia, ho iniziato ad apprezzarne il significato. Non sono un sommelier e non ho nessuna pretesa. Tuttavia, mi piace entrare in contatto con il mondo della spumantizzazione in tutte le sue forme e condividerne le conoscenze.
Cosa dire, dunque, in parole povere, di questo Riva di Franciacorta Brut?
E' uno spumante metodo classico, come tutti i Franciacorta. E questo è indubbiamente sinomino di qualità. Il prezzo contenutissimo per un prodotto di questo tipo ne fa un vino interessante anche per aperitivi, pranzi, cene "quotidiani", senza spesa eccessiva. Te lo consiglio, sopratutto come aperitivo: la persistente "acidità" si concilia al meglio col momento pre-pasto. Meno per il pasto in sè.
Certo, non si può dire che in sè raccolga tutta la complessità, i profumi, i sentori della Franciacorta, ma rappresenta un ottimo modo per degustare bollicine di una certa qualità rispetto a ciò che, a volte -non essendo troppo informati sul tema- si acquista al supermercato, anche a prezzo simile.
Questo articolo nasce proprio da questo: conoscere e informare. Magari adesso, quando devi scegliere una bollicina per gli amici, per una cena con la tua ragazza/o, per fare colpo, per una bevuta in compagnia, sai su cosa orientarti senza spendere una cifra. E senza comprare "mal di testa in bottiglia".
Giuseppe Magnifico
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